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Il compleanno del figlio visto dal padre separato

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Il compleanno del figlio visto dal padre separato

Oggi mio figlio Niccolò compie 14 anni e – come regalo – gli ho fatto dei muffins. Strano? Non credo. E provo a spiegarvi perché. Da padre separato non potrò trascorrere la giornata con lui come ho fatto per tanti compleanni, così ho deciso di creare qualcosa per fargli vedere tutto l’amore che ho per lui. 

Infatti, se un padre non può vedere il figlio quanto vorrebbe non si deve in nessun modo sentire un genitore sminuito, dimezzato, oppure assente. E se è vero che durante il matrimonio o la convivenza in Italia è troppo spesso la madre a occuparsi delle esigenze quotidiane dei figli (una pratica tutt’altro che sana che alimenta nei figli l’idea che i maschi devono lavorare e le femmine accudire la prole), con la separazione ho sperimentato che è molto importante mantenere o ricostruire un legame emotivo con i propri figli, anche con gesti “materni”, che ben testimoniano l’amore di un padre.

Un figlio non sente vicino il proprio padre se è sempre fisicamente con lui, ma se può contare su di lui, se può essere supportato sul piano emotivo e della quotidianità, quando ne sente l’esigenza. Si pensi ai figli di coppie non separate ma che hanno uno dei genitori che lavora in un’altra città oppure che torna a casa dopo lunghe permanenze all’estero, anche di mesi. Il figlio non si sentirà vicino o lontano dal proprio genitore per i chilometri che lo separano, ma per la vicinanza o la lontananza emotiva che ci sarà. E non c’è dubbio che è responsabilità del genitore mantenerla e incoraggiarla, non certo del figlio.

La stessa cosa accade anche in caso di separazione: è fondamentale creare legami che vanno oltre l’idea stereotipata del padre, sfuggendo al cliché (tante volte alimentato dalle stesse madri) del padre che si toglie il pensiero solo sborsando denaro oppure facendo divertire i figli (il fun dad). Invece, non esiste un genere per l’amore, esiste solo l’amore per il proprio figlio. 

Così cucinare qualcosa (un dolce o qualunque altra pietanza), prendersi cura del figlio anche nell’alimentazione, penso sia il modo più semplice per far percepire che l’amore di un padre è esattamente uguale a quello di una madre, incondizionato ed eterno. Indipendente da ogni comportamento, successo o insuccesso del figlio. Ecco perché oggi porterò a Niccolò dei muffins, insieme agli auguri di continuare a crescere con serenità, sapendo che potrà contare sempre su di me.

PS: oltre ai muffins sto aiutando Niccolò a mettere soldi da parte un po’ di soldi perché vuole comprarsi la Playstation 5. Fra qualche mese, se continuerà con i risparmi, potrà scartare anche quella 🙂

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