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Chiara Ferragni al contrattacco sul pandoro Balocco: cosa succede

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Chiara Ferragni al contrattacco sul pandoro Balocco: cosa succede

Chiara Ferragni e Balocco passano al contrattacco. L’azienda dolciaria cuneese ha impugnato il provvedimento reso dall’Agcm in relazione all’iniziativa Pandoro Pink Christmas in quanto «ritenuto ingiusto».

Lo stesso ha fatto l’influencer. Secondo quanto riporta il Messaggero nelle 34 pagine di ricorso al Tar Ferragni contesta le due multe arrivate alle due società Tbs Crew e Fenice Srl – rispettivamente di 675mila e 400mila euro, definendole una misura «del tutto sproporzionata rispetto alla gravità e alla durata della condotta». «In nessun caso è stato rappresentato che l’acquirente avrebbe partecipato alla donazione con il suo acquisto e che la differenza di prezzo tra l’edizione limitata del pandoro «Pink Christmas» e il pandoro tradizionale Balocco sarebbe stata destinata a tale iniziativa benefica», si legge nel ricorso.

Secondo quanto sostiene il team legale dell’influencer, era scritto nel contratto che la donazione spettasse all’azienda Balocco: «Il suo importo (50mila euro, ndr) è stato anche consistente», dato che le vendite dei Pandori griffati «non hanno raggiunto i risultati sperati» e «nel complesso, al termine della commercializzazione, le vendite non hanno riportato un esito soddisfacente».

Secondo quanto riferito da Balocco a Fenice, solo 286.422 pandori sono stati venduti al consumatore finale rispetto ai 356.782 distribuiti alla gdo. I ricavi stimati, quindi, sono stati di 234mila euro. Considerando i 50mila donati, in buona sostanza solo il 25% del ricavato è andato all’ospedale torinese. Ma, quindi, perché la donazione è stata effettuata prima dell’operazione commerciale? I legali di Ferragni hanno spiegato che si voleva garantire il primo possibile all’ospedale l’accesso alla somma.


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