«Se volete vincere dovete mettervi d’accordo, se volete perdere continuate così”. Lo ha detto Romano Prodi rivolgendosi al presidente del M5s, Giuseppe Conte, alla presentazione del libro “Capocrazia” di Michele Ainis, a Roma, parlando delle alleanze nel campo largo. Alla presentatrice che chiedeva come potesse nascere l’alleanza del campo largo, Prodi ha poi risposto: «La risposta non è nel libro di Ainis ma nel cervello di Conte».
L’ipotesi di tornare al proporzionale
«Non rimane che tornare a un proporzionale con una soglia di sbarramento seria e una preferenza per evitare che si creino meccanismi di giochi di cordate. In questo modo credo che l’elettore possa davvero scegliere. Il metodo attuale rischia di aumentare la disaffezione» ha poi detto l’ex presidente del Consiglio. Prodi ha poi aggiunto: «L’uninominale obbliga al raggruppamento, a creare coalizioni più omogenee» ha detto. E sulla questione campo largo è intervenuto anche il leader dei Cinque Stelle. «Qual è il tema vero delle alleanze? In Sardegna c’era un progetto credibile e serio. Abbiamo stravinto. All’indomani di quella vicenda ho letto che qualcuno ha detto “con Conte dobbiamo cominciare a parlare” ma in campagna elettorale sono stato cannoneggiato io e il M5s, dipinti come la iattura, il disastro del sistema italiano. Se non c’è coerenza, concretezza, allargare il campo per una sommatoria politica non funziona». A Prodi che diceva che la soluzione è nella testa di Conte, il presidente del M5s ha risposto: «Magari fosse nel mio cervello, lo avremmo già risolto».