Trionfo da brividi alla Parigi-Roubaix. Mathieu Van der Poel attacca a 60 chilometri dal traguardo ed entra da solo nel velodromo simbolo del ciclismo. Il pubblico è in estasi e il re che ha domato l’Inferno del Nord si prende gli applausi. Godendosi il trionfo minuto per minuto. Un successo storico quello di Vdp, perché fa doppietta dopo la vittoria dell’anno scorso davanti al compagno di squadra e vincitore della Milano-Sanremo Jasper Philipsen e a Mads Pedersen della Lidl-Trek. E in maglia iridata, una settimana dopo aver dominato il Fiandre, si prende anche la regina delle classiche: combinazione nobile riuscita prima di lui solo a Rik Van Looy, l’imperatore di Herentals, nel 1962. Insomma, si prende tutto: trofeo gloria record e riscrive la storia. Lui, l’olandese volante, 29 anni, residente a Kapellen, in Belgio, poco oltre il confine, ha dominato la corsa più dura. Un percorso di 259 chilometri, 55,7 di pavé suddivisi in 29 settori, e con la novità della chicane all’ingresso della Foresta di Arenberg, introdotta per rallentare la velocità dei corridori (scelta che aveva sollevato polemiche alla vigilia ma che alla fine non ha creato problemi). Neppure Eddy Merckx è riuscito a incastrare questa combinazione.
La Roubaix 2024 ha incoronato la classe di questo fenomeno. “Correre con la maglia da campione del mondo mi ha esaltato – racconta a fine gara –. Mi sono divertito. Sono nella miglior forma della mia vita. Con questa maglia doveva essere un anno speciale”. Nulla è impossibile per questo corridore dal fisico possente, figlio e nipote d’arte (il nonno era Raimond Poulidor) che si è formato con il ciclocross e la mountain bike. Forza e agilità sono le caratteristiche di questo mago delle due ruote che, per raggiungere il suo sogno, ha alzato il livello. “Sono orgoglioso di quanto ho fatto con la squadra. Volevo fare una corsa dura fin dall’inizio. Mi sentivo veramente bene, sapevo che c’era il vento a favore quindi non avevo programmato l’attacco da lontano. Quest’anno mi sono goduto di più gli attimi rispetto all’anno e davvero mi sono beato questi ultimi chilometri”. Salgono così a sei i suoi Monumenti vinti: tre Giri delle Fiandre (2020, 2022, 2024), 1 Milano-Sanremo (2023), due Parigi-Roubaix (2023 e 2024). Tornerà in gara domenica 14 all’Amstel Gold Race, in Olanda, e poi domenica 21 alla Liegi-Bastogne-Liegi, dove ritroverà Tadej Pogacar per lo scontro tra stelle.
Il pubblico lungo la strada
Ancora una volta Vdp viene attaccato dai tifosi avversari. Sui social un video ha inquadrato il gesto di una signora che lancia un berretto nelle ruote di Mathieu. Avrebbe potuto farlo cadere, ma i campioni non si arrendono così facilmente. Neppure gli ostacoli creati da un certo tipo di pubblico fermano il fyuoriclasse.
Le cadute
A segnare, in negativo, la prima parte della Parigi-Roubaix un incidente che ha coinvolto circa 20 atleti, tra i quali Elia Viviani (Ineos Grenadiers) e Jonathan Milan (Lidl-Trek). Ad avere la peggio è Viviani, 35 anni, campione olimpico nell’Omnium a Rio 2016, costretto ad abbandonare la gara e trasportato con l’ambulanza in ospedale per gli accertamenti del caso.