Lo sport, nella fattispecie il calcio, come inclusione. Per cancellare momenti drammatici, per riportare un filo di normalità laddove la normalità si era persa, per regalare a ragazzi giovani se non giovanissimi di origine ucraina, che sono rientrati dal fronte con menomazione agli arti, attimi di spensieratezza. Come? Facendoli partecipare ad un campionato di futsal dedicato unicamente ad atleti diversamente abili e provando così ad accantonare, almeno per qualche ora, gli orrori della guerra.

La bellissima iniziativa giunge dalla polisportiva salesiana di Lviv (e sostenuta dalla Onlus “Missioni Don Bosco” di Valdocco), più comunemente conosciuta come Leopoli, città dell’Ucraina occidentale che conta oltre 700mila abitanti e che è sita a 70 km dalla Polonia.

La manifestazione, per ovvie ragioni, non si terrà in Ucraina ma appunto nella vicina Polonia, e avrà inizio domani (ad ospitare il primo turno sarà la città di Rszow) con le gare che si disputeranno con cadenza mensile.

Craiova e Poznan domani, Rszow domenica, saranno le prime avversarie del Lviv, allenato dal tecnico Bogdan Melnuk e intenzionato a ben figurare: in squadra una ventina di ragazzi che vanno dai 17 ai 30 anni e che hanno subito mutilazioni (si parla circa dell’80% dei presenti) prevalentemente nel corso del conflitto armato russo-ucraino.

Un weekend al mese per un complessivo di 8 turni, e una sede differente per ogni giornata, saranno le modalità con le quali si svolgerà il campionato. Una sorta di torneo nazional polacco al quale però parteciperà anche il Lviv, in attesa che anche l’Ucraina possa raggiungere un numero sufficiente di squadre per la creazione di una propria lega. In attesa soprattutto, che tutto possa tornare alla normalità.