Non si placa la polemica sui test psicoattitudinali per i magistrati previsti a partire dal 2026. Mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rilancia sulla separazione delle carriere: “Con ragionevole probabilità e quasi certezza” il testo “sarà presentato entro il mese di aprile o al massimo di maggio”. È nel programma di governo – ribadisce – così come la riforma del Csm. Ma è la misura varata nel Consiglio dei ministri di ieri a scatenare il dibattito. “Se la politica ritiene che siano indispensabili e utili i test per i magistrati – sottolinea Nicola Gratteri – facciamoli anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno incarichi di responsabilità e di governo”. Ma, aggiunge il procuratore capo di Napoli, “oltre ai test attitudinali, facciamo anche il narco test perché chi è sotto l’effetto di cocaina può fare ragionamenti alterati o prendere decisioni frutto di ricatti. Dato che ci troviamo, facciamo anche l’alcol test perché chi magari quel giorno è ubriaco può dire delle cose che possono condizionare l’opinione pubblica in modo negativo”.
Pronta la replica del Guardasigilli: “Il test psicoattitudinale l’ho già fatto a suo tempo, per quanto riguarda gli altri, sono perfettamente disponibile”. E il vicepremier azzurro e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, gli tende la mano, segnalando che i test “li fanno tutti, non vedo perché non lo possa fare anche il magistrato. Se vogliono farli anche ai politici per me non c’è problema, ne ho fatti tanti di test – ho fatto l’ufficiale dell’Aeronautica – non mi sono mai sentito leso nella mia dignità”. Entrando nel merito della vicenda, il titolare della Farnesina poi aggiunge: “Non capisco il perché di tanta agitazione per i test psicoattitudinali, non lo trovo affatto offensivo né un’interferenza. E sono convinto che la stragrande maggioranza dei magistrati sia contenta”. E il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, assicura: “Certamente Berlusconi auspicava una magistratura di persone che esercitassero con cognizione il loro mestiere, quindi sarebbe contento per questo provvedimento”. Anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, difende il provvedimento promosso da Nordio: “Mi dispiace che l’Anm giudichi tutto in maniera preventiva e sia contraria pregiudizialmente a un’iniziativa del governo. Lo ritengo un atto di trasparenza, non è nulla di invasivo, nulla di offensivo”.
Levata di scudi da parte dell’Associazione nazionale magistrati. Il presidente, Giuseppe Santalucia, sbotta: “Se abbiamo di fronte un candidato che ha superato tre prove di diritto particolarmente complesse, a che cosa serve il test psicoattitudinale? Allora, è un test di personalità o è uno screening psichiatrico? La sensazione è che al governo in questo momento interessa mandare un messaggio: ‘I magistrati non sono del tutto equilibrati'”. E Nordio si difende: Propaganda? No, tutto l’iter della selezione dei magistrati sarà gestito dal Consiglio superiore della magistratura. Quindi, non ci sarà nessuna interferenza governativa”. Lo scontro è destinato a proseguire.