abbastanza paradossale: la monarchia britannica, un’istituzione la cui funzione dipende interamente dai simboli e dalle immagini, è criticata dai media britannici per aver manipolato una fotografia. A ben pensarci, la tesi sull’editing distratto da parte della principessa Kate di una foto di famiglia è peggio che paradossale: è ridicola. Le critiche, in verità, dovrebbero essere rivolte al dilettantismo di Buckingham Palace e all’ossessione della stampa per le banalità.
L’unica cosa seria messa in luce da questo episodio assurdo è che le agenzie di stampa hanno standard professionali rigidi e alquanto ammirevoli. Nell’epoca dei “deep fake” generati dall’IA e dei software di correzione delle immagini disponibili molto facilmente, fanno bene a esigere che le fotografie che diffonderanno siano precise e veritiere. Di conseguenza, quando l’Associated Press si è accorta che la foto di famiglia della principessa Kate mostrava in più punti di essere stata maneggiata, ha fatto bene a ritirarla e ad annunciarlo ufficialmente. In ogni caso, che la foto di una madre con i suoi tre figli mostri segni evidenti di goffo editing non è lo scandalo del secolo. È vero, la principessa Kate di recente si è sottoposta a un intervento chirurgico e l’opinione pubblica è preoccupata per le sue condizioni di salute. Tuttavia, l’uso da parte di Kate di un programma dozzinale di photo-editing su questa fotografia alquanto innocua non può certo dirsi un reato grave.
Se sui giornali britannici o sulla stampa internazionale avete letto che questo episodio ha in qualche modo danneggiato la credibilità della monarchia, beh… fareste bene a farvi una risata e a ignorare l’intera faccenda. A prescindere da qual è la vostra opinione della monarchia, in Gran Bretagna o altrove in Europa, dovrebbe essere ovvio che una famiglia reale come quella britannica – che negli ultimi decenni ha dovuto affrontare molteplici divorzi, la morte della principessa Diana in un incidente d’auto, il coinvolgimento del principe Andrea nello scandalo sessuale di Jeffrey Epstein – non sarà compromessa e neppure infangata dal ritocco di una fotografia di famiglia. In verità, molti adolescenti avrebbero saputo fare di meglio rispetto a quello che ha fatto la principessa Kate, e avrebbero reso più difficile per le agenzie di stampa individuare le correzioni. Quello che l’opinione pubblica, sia britannica sia internazionale, vede in questa situazione ridicola è un esempio di semplice incuria amatoriale. Se ci riflettesse su e sapesse guardare aldilà dell’offesa artificiosa nei titoli dei tabloid, l’opinione pubblica potrebbe simpatizzare con Kate o forse essere addirittura affascinata dal suo dilettantismo.
Ciò da cui non dovrebbero essere affascinati o per cui non dovrebbero assolutamente provare simpatie è il dilettantismo di Buckingham Palace: un’istituzione che pullula di portavoce e di esperti in relazioni pubbliche ben rimunerati dovrebbe saper gestire molto meglio una semplice foto di famiglia. Dopotutto, la monarchia non ha nessuna funzione costituzionale o politica. Le immagini e i simboli sono tutto quello che ne resta. È chiaro che Buckingham Palace non riesce a gestirli in modo professionale. Non c’è dubbio: per i portavoce e gli esperti in pubbliche relazioni indirizzare la famiglia reale, da re Carlo in giù, è assai complesso, per non parlare di controllare. In ogni caso, non dovrebbe essere troppo chiedere che sia la famiglia sia i funzionari seguano le direttive che seguono le agenzie di stampa, decidendo quali regole e principi debbano essere rispettati da tutti. Non capita spesso di poter dire, in tutta sincerità, che l’establishment dovrebbe imparare dai media. In questo sciocco caso, però, è così.