Il principe Harry e la moglie Meghan Markle hanno un nuovo sito, Sussex.com, che sostituisce il precedente Archwell.com. Stile minimalista, per ora pochi contenuti e gran sfoggio degli stemmi e dei titoli reali. Subito dopo la celebre Megxit, la scelta della coppia di lasciare ogni impegno e affare reale a andare a vivere negli Stati Uniti, la regina Elisabetta gli vietò l’uso del titolo per scopi commerciali e non legati ai doveri di corte. A denti stretti, avevano dovuto accettare.
Ma nel nuovo sito le intenzioni sono inequivocabili e il vil denaro c’entra, eccome. «L’Ufficio del principe Harry e di Meghan, Duca e Duchessa di Sussex – si legge nella presentazione – sta plasmando il futuro attraverso attività di business e filantropiche».
Il principe Harry nella sua biografia è «filantropo, veterano di guerra, sostenitore della salute mentale e attivista dell’ambiente» e Meghan «femminista, paladina dei diritti umani e della parità di genere». Ma la stampa inglese li ha subito criticati: Harry sembra essersi “dimenticato” di menzionare la sua appartenenza alla Royal Family, mentre nella sua biografia Meghan dedica appena una riga alla sua carriera di attrice.
La stampa internazionale racconta che Netflix non avrebbe nessuna intenzione di rinnovare ai Sussex il contratto da circa 100 milioni di euro firmato nel 2020, mentre una fonte intervistata da Closer parla delle difficoltà della coppia, che non riuscirebbe né a produrre qualche cosa di originale né a far quadrare i milionari conti.
Buckingham Palace, dove re Carlo sta affrontando le cure per il tumore alla prostata e la principessa Kate è ancora in convalescenza per l’intervento delle scorse settimane, potrebbe chiederne chiusura proprio come fece la regina con Sussex Royal. Avranno le forze di occuparsi dell’ennesimo litigio? Ancora una volta, sibila la stampa inglese, il tempismo dei duchi pare davvero pessimo.