«Sorry». Si è chiusa così, con l’11° posto, la prima qualifica del neopatentato Oliver Bearman, da oggi – a 18 anni e 10 mesi – il più giovane pilota che abbia mai guidato una Ferrari in Formula 1. Svezzato dalla Driver Academy di Maranello, che l’ha messo sotto contratto nel 2021, il baby inglese si è trovato catapultato sulla SF-24 di Carlos Sainz – appiedato da un’appendicite e già operato a Gedda, dovrebbe recuperare per il prossimo Gp tra due settimane in Australia – poco prima dell’ultima sessione di prove libere. Dopo il 10° posto del mattino, a una manciata di millesimi da Lewis Hamilton (Mercedes), è stato beffato dal connazionale atteso a Maranello nel 2025 anche nelle qualifiche. Gli sono mancati 36 millesimi per centrare l’obiettivo del Q3, comprensibile la sua delusione alla bandiera a scacchi per via di un paio di sbavature e altrettanti baci ai muretti del circuito di Gedda, non esattamente il più comodo su cui debuttare. Bello l’applauso dei meccanici della Rossa ai box: difficile per Bearman, reduce dalla pole in F2 (ovviamente non ha partecipato alla gara), fare di più.
Quella di F1 è finita a un mostruoso Max Verstappen, la 34ª della sua collezione, 2ª su 2 in questo avvio di Mondiale, la prima a Gedda. «Siamo riusciti a migliorare la macchina nella notte – così il tre volte campione del mondo, che ha ricevuto il trofeo della pole dalle mani di Gianluigi Buffon -, ho avuto più fiducia nelle curve ad alta velocità. È davvero pazzesco quanto si spinge su questo circuito». Al suo fianco, per la quarta volta nelle ultime cinque gare, partirà Charles Leclerc, bravissimo ad afferrare la prima fila all’ultimo istante dopo aver provato, nel primo tentativo, a preparare le gomme per due giri. «Non ha funzionato – ha ammesso Charles, staccato di tre decimi con la sua Ferrari -, ma alla fine siamo riusciti a mettere tutto insieme. Penso che abbiamo fatto il massimo, siamo un po’ più lontani da Max rispetto a quanto ci aspettassimo, ma la gara è domani». Quindi, un pensiero ai due compagni di team di questo weekend: «Prima di tutto, spero che Sainz recuperi rapidamente. Quanto a Oliver, sono contento per lui. È stato incredibile, ha preso subito il ritmo, ha vissuto una giornata molto speciale. Spero che domani possiamo fare una grande gara».
Vedremo se Charles sarà in grado di attaccare Verstappen, il quale in questo momento sembra più forte di tutti e di tutto. Il caos Red Bull, avviato dal «sex-gate» che ha visto protagonista il team principal Christian Horner, sembra non toccarlo, nonostante le turbolenze in squadra non facciano che aumentare. La nuova puntata poco prima della caccia alla pole, con il super consulente Helmut Marko – legatissimo alla parte austriaca della proprietà e al pilota – che sarebbe oggetto di un’indagine da parte di Red Bull in merito alla fuga di notizie sul caso Horner. Possibile anche una sospensione. «È una situazione difficile da spiegare – ha detto Marko alla tv austriaca Orf aprendo anche al proprio addio -, ma alla fine decido io che cosa fare». Quanto alla possibile partenza di SuperMax, ha aggiunto: «Sarebbe una perdita enorme, anche per i meccanici e gli ingegneri che si impegnano per lui». Il team gli avrebbe intimato di non parlare più alla stampa. Troppo tardi.