MILANO. La notte dei miracoli. L’ultimo, a cinque secondi dalla sirena, lo compie Shabazz Napier e fa piangere il Partizan Belgrado (85-83) e strozza in gola l’urlo degli oltre duemila tifosi serbi sbarcati al Forum di Assago. L’Olimpia Milano non è ancora morta, ma vive ancora in questa Eurolega e lotta per il play-in. Per arrivarci, a sei partite dalla fine (quattro in trasferta e due in casa), servirà un miracolo o qualcosa di simile: stasera, nel braccio di ferro con la banda di Obradovic, Messina ne ha visti parecchi. Quelli di Shields (19 punti) a inizio gara, qualcun altro da Hall (18), un bel po’ da Mirotic (19 con 11 pesantissimi a inizio quarto quarto) e i sette punti della provvidenza sciorinati da Napier (15 in tutto) negli ultimi 120” di fuoco. Una grande bellezza, condita da una precisione quasi svizzera al tiro (12/15 da due e 16/31 da tre) e una difesa tosta, che nasconde sotto il tappeto le 19 palle perse totali.

Cinque palloni gettati al vento nei primi cinque possessi che diventano nove nel primo quarto. Eppure nonostante il Partizan inauguri con un 8-0 la serata, Milano è sempre lì: Shields mette i primi dieci punti, Mirotic ne piazza altri cinque e Lo infila una tripla. Al 10’ Messina guarda Obradovic dall’alto (22-21), cosa che un 14-2 del Partizan ribalta nel secondo quarto. L’Olimpia, però, risponde con un 10-0 e nel terzo quarto, quando Hall mette il turbo, si ritrova sul 57-51 (25’). Il Partizan, con l’ex Punter in panca con quattro falli, deve innestare Avramovic dal perimetro e Caboclo nel pitturato (64-67 al 30’). Undici punti di Mirotic avviano il quarto periodo dei miracoli: Shields pareggia, Napier mette una tripla fuori dai giochi e due liberi d’oro. L’ex LeDay impatta a 29”, Napier replica pestando la linea dei 6,75: poco male perché LeDay pasticcia e Milano resta attaccata al treno dell’Eurolega.