Non una novità ma una conferma. Alessandro Barbero, storico e docente all’Università del Piemonte Orientale, riscuote gli stessi consensi di una star del pop. “Lo sa che le sue lezioni compaiono su Spotify insieme ai brani di Taylor Swift o Geolier”, fa notare una ragazza in coda per accaparrarsi il prezioso ingresso per la sua lezione di lunedì prossimo alle 17 al teatro San Carlo. A Napoli era da un po’ che non si vedeva una fila così tanto lunga – un chilometro pieno dai Cavalli di Bronzo fino ai portici di fronte la Galleria Umberto I – nel centro città neanche per visitare Palazzo Reale. Eppure era tutta per lui. Tant’è che l’Università Federico II, che ha organizzato l’evento nell’ambito delle celebrazioni degli 800 anni dell’Ateneo, ha preferito scegliere il più capiente Massimo napoletano in luogo del teatro Mercadante.
“E’ un professore che piace, che attrae perché spiega i fatti della storia in modo semplice – ha spiegato Matteo Lorito, il rettore dell’Università Federico II -. Il suo linguaggio buca lo schermo, arriva anche agli studenti delle scuole medie. Riesce a trasferire con semplicità dei concetti più complessi: non un fatto scontato. Il mio sarà anche un ossimoro ma la semplicità è sempre difficile da raggiungere”. Lunedì al San Carlo ci saranno 1300 spettatori che in precedenza avevano fatto domanda sul sito dell’ateneo andato poi in overbooking: “Il pubblico sarà composto da personalità illustri e federiciani, da studenti e da cittadini e curiosi – ha proseguito Lorito -. E’ il segnale chiaro che il pubblico napoletano è affamato di Storia e di storie. Il retaggio locale delle 4 giornate, di Masaniello, della repubblica napoletana del 1799 o di Eleonora de Fonseca Pimentel certamente ispira ma la vicenda di Federico II è straordinaria sotto tanti aspetti. Lui è stato un personaggio pionieristico su diversi fronti: sapeva di falconeria scrivendo un trattato sull’attività venatoria impiegando uccelli rapaci, fu colui che sancì la scissione tra il medico e lo speziale. Ascoltare la sua storia dalla narrazione di Barbero appassionerà ed emozionerà, ne sono convinto”.
La lezione di Barbero verterà esclusivamente sul percorso dell’imperatore che fu pioniere nell’istituire a Napoli nel 1224 – allora non ancora capitale del regno e che lui definisce “amena” – la più antica università pubblica del mondo. Oggi l’ateneo federiciano conta 80mila studenti, più di 3mila docenti, 26 dipartimenti, 30 sedi, 200 corsi di studio e le diramazioni in periferie difficili a San Giovanni a Teduccio e a Scampia oltre alle proiezioni fuori la cinta urbana tra Caivano e Bacoli: “Un autentico orgoglio – ha concluso Lorito -; tant’è che i fondi del Pnrr ci hanno premiato con i 400 milioni di euro stanziati per la nascita di foresterie per gli studenti con 14mila posti letto”. Gli incontri per le celebrazioni degli 800 anni dell’ateneo inseriti nel programma nelle “Giornate di Divulgazione F2 cultura” e coordinate dalla prorettrice Rita Mastrullo proseguiranno con le lezioni di Massimo Recalcati il 22 marzo e Alberto Angela il 5 giugno.