CITTÀ DEL VATICANO. Per la prima volta in questo pontificato le meditazioni della Via Crucis al Colosseo sono di Bergoglio. La Settimana santa di Francesco è all’insegna delle precauzioni per la sua salute. Peraltro al momento sono confermati tutti gli appuntamenti dei giorni culmine della cristianità. La Lavanda dei piedi nel carcere di Rebibbia «potrebbe subire piccole modifiche per evitare eccessive fatiche al Vescovo di Roma», dicono alcuni prelati.

È il Papa in persona a firmare le meditazioni per la Via Crucis che si terrà la sera di venerdì 29 marzo al Colosseo. È la prima volta che la preparazione non vede il coinvolgimento di persone o gruppi, come accaduto negli anni precedenti. Nel 2023 le meditazioni erano state preparate in Vaticano, mettendo insieme però le testimonianze e i discorsi di Jorge Mario Bergoglio raccolti durante i viaggi apostolici. Negli anni passati c’erano state invece persone e gruppi che avevano scritto i testi incentrati su vari temi, dai migranti alla famiglia, dal lavoro alla vita nelle carceri. Quest’anno «sarà una Via Crucis molto meditativa», spiega la Sala stampa della Santa Sede, riferendo che il tema scelto è: «In preghiera con Gesù sulla via della Croce». I testi «sono molto incentrati su Gesù e su quello che vive in quel momento, e da lì ci si allarga al mondo della sofferenza». Una Via Crucis dunque di orazione nell’anno che papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla preghiera in preparazione del Giubileo 2025. Scrive Vatican News: «Sarà quindi meno diretto il riferimento all’attualità, come negli anni passati dove erano stati coinvolti profughi, vittime di tratta o gente di Paesi in guerra, o, lo scorso anno, con testimonianze e dialoghi ripresi dai Paesi feriti visitati dal Papa durante i suoi viaggi apostolici. Anche se “in questa via della croce i collegamenti sono più ampi, essendo una preghiera il riferimento si allarga… La preghiera non va per categoria di persone ma per la situazione” (Sala stampa vaticana, ndr)».

I precedenti di questa decisione non sono tanti: in due occasioni San Giovanni Paolo II; mai Benedetto XVI, ma Joseph Ratzinger quando era cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede preparò le meditazioni per Karol Wojtyla.

Quanto alla presenza «del Papa alla Via Crucis, considerando le condizioni di salute del Pontefice e l’abbassamento delle temperature a Roma, non giunge dalla Sala Stampa vaticana alcuna conferma né smentita: rimane quanto già annunciato in precedenza e cioè che il Papa sarà venerdì sera al Palatino. “Allo stato attuale non ci sono cambiamenti rispetto a quanto già previsto”». Venerdì si avranno «maggiori dettagli su chi farà da “crucifero”, portatore della croce, lungo le antiche vie intorno al Colosseo. Certamente “le persone che portano la croce sono collegate alla riflessione nella stazione”».

Domani il Pontefice terrà l’udienza generale. Giovedì 28 inizia il Triduo, con la Messa del Crisma e la Messa nel carcere femminile di Rebibbia con la Lavanda dei piedi.

Sabato 30 nella basilica di San Pietro presiederà la Veglia pasquale nella Notte santa. Domenica 31 la Messa di Pasqua in piazza San Pietro, e poi dalla loggia centrale della Basilica la Benedizione Urbi et Orbi.

Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, dichiara in un’intervista al Tg1: «Quando ho visto il Papa la settimana scorsa mi ha dato l’impressione di essere forte, molto determinato. È vero che, come tutti, ci sono momenti di stanchezza, però io credo che il Santo Padre forse in questi giorni sta cercando di equilibrare i suoi sforzi perché ha di fronte a lui le Celebrazioni della Settimana santa. Però io credo che papa Francesco riesce sempre a sorprenderci».