Agli ottavi di finali Jannik Sinner ci è arrivato con una prestazione quasi impeccabile: solo 10 errori gratuiti e 27 winner. Il 22enne altoatesino se la vedrà venerdì contro il ceco Jiří Lehečka, intanto si può godere le 17 vittorie in serie, migliorando il primato italiano di Adriano Panatta. Agli ottavi ha avuto la meglio sullo statunitense Ben Shelton: “Ha provato ad aggredirlo presto nello scambio e venirgli avanti, ma Jannik non ha fatto una piega — sono le parole di Guido Monaco, commentatore tecnico di Eurosport, a TennisMania —. Contro Struff ha giocato una partita ai limiti della perfezione”. A Indian Wells c’è però un problema legato alle palle da tennis: “Più vedo le partite e più mi rendo conto che con le palle c’è qualcosa, non dico qualcosa che non va, se è vero che si sgonfia, però poi parlano del kick che rende molto, che salta molto — ha aggiunto —. Allora dico, o c’è un rendimento molto diverso tra i primi game e quando si consumano un pochino, che si sgonfiano, oppure non ho capito bene”.
La prossima sfida contro Lehecka per Sinner non sarà facile: “Lehecka ha un potenziale da top-10, per cui può essere sorprendente fino a un certo punto — ha aggiunto Monaco —. Certo, battere Rublev non è certo semplice. Per quanto riguarda la vittoria di Tsitsipas contro Tiafoe, noto nell’americano una flessione nell’ultimo anno, una linea verso il basso. Il greco deve riscattarsi, mi immaginavo una sua vittoria, magari non così semplice”. Sinner è cresciuto ed è il più tosto da affrontare — ha aggiunto —. Credo che quei pochi errori di dritto abbiano un collegamento con queste palle, che ti danno molto controllo. A Miami, come era successo, ricorderete anche nell’anno della finale, il dritto probabilmente avrà qualche problema in più o comunque scapperà un po’ di più, perché comunque la palla sarà più veloce”.
Il futuro con Sinner è roseo: “Spinge sempre tantissimo, la sua palla esce che è un piacere dalle corde quando il dritto funziona, tipo contro Shelton, allora poi davvero diventa un giocatore semi-imbattibile — ha chiuso Monaco —. Per noi italiani è tutto nuovo, è tutto un po’ nuovo. Non abbiamo mai avuto un giocatore così giovane, così ambizioso, che è così vicino alla vetta, quindi magari c’è chi ha paura di rovinarlo, perché ne abbiamo rovinati con l’ambiente che si crea. Io credo che comunque quando gioca in Australia, quando gioca in America, il rischio che lui senta molto la pressione è un po’ minore”.
Presto arriverà la stagione della terra e poi dell’erba, con Wimbledon: “Sull’erba Sinner avrà un po’ di pressione in più, ma troverà comunque il modo di gestirla — ha chiuso Monaco —. E se non ci riuscirà quest’anno, come è successo un po’ ad Alcaraz dopo Wimbledon, è un’esperienza che poi servirà per l’anno dopo, per gli anni a seguire, per gestirla meglio. Siamo sempre lì: non è che uno nasce imparato, anche se è Sinner, deve sbatterci un po’ il muso e comunque mi sembra attrezzato per riuscire a farlo, o comunque ad imparare da eventuali errori”.