Roberto Vannacci è pronto a farsi un suo partito per sbarcare in politica? È questa la domanda che Giuseppe Brindisi ha rivolto al generale nel corso dell’intervista andata in onda nella puntata del 3 marzo di Zona Bianca, il talk show domenicale di Rete4. E la risposta è interessante: “Sarebbe una cosa bella, come andare in battaglia con la propria legione. Una cosa bellissima. Ma bisogna conoscere il campo di battaglia e i propri legionari”. E si continua sulla possibile avventura politica: “Matteo Salvini dice che io faccio paura? Non commento le espressioni di altre persone. Se mi sta arruolando? Per arruolare Roberto Vannacci ci vuole ben altro, sono io che scelgo cosa fare della mia vita, sono padrone del mio destino. Apprezzo le parole di Salvini, la vicinanza e l’offerta che mi fa, perché riconosce in me delle qualità. Quando verranno presentate le liste qualche giorno prima si saprà”.
Poi si passa alla sospensione decisa dal ministero della Difesa: “Non rispondo alle contestazioni del ministero – dice Vannacci – perché questi sono argomenti di servizio e che riguardano un procedimento di servizio, quindi non mi esprimo su queste questioni, mi esprimerò nelle sedi opportune, però non con la stampa e tanto meno in pubblico. Non entro nei particolari, quello che magari vorrei evidenziare è che fondamentalmente ho pubblicato un libro, quindi l’origine è la pubblicazione di questo libro, e magari questa cosa farà riflettere molte persone”.
Alla richiesta dell’intervistatore di rispondere alle accuse di odio razziale, poi, Vannacci ha chiarito così: “Non è tanto l’accusa dell’odio ma è l’accusa dell’istigazione all’odio che mi fa addirittura più rabbrividire, e credo che sia totalmente infondata, perché io vorrei che dalle pagine del mio libro una persona tirasse fuori quella frase, espressione o parola nella quale io possa incitare qualcuno a odiare un’altra persona perché di etnia o razza diversa, quindi nell’ideologia che intravedrebbe una superiorità fra un’etnia e un’altra. Non c’è assolutamente nulla di tutto ciò. Nel mio libro c’è l’elogio della diversità, ovvero io ritengo che il mondo sia ricco grazie alle differenze, di cultura, di religione, di etnia, di pelle”. Brindisi ha poi citato la frase del libro di Vannacci che afferma ‘cari omosessuali, normali non lo siete’ chiedendo se possa essere un’istigazione all’odio: “No – dice senza esitazioni Vannacci – intanto perché non istigo nessuno, nel senso che quest’espressione non è che spinge qualcun altro a provare un sentimento di odio per qualcun altro. Dire che una persona è normale o no vuol dire che rientra in una norma”.