Il primo, storico segnale radio inviato verso civiltà extraterrestri, fu inviato cinquant’anni fa. Partì dal grande radiotelescopio di Arecibo, ed era il 16 novembre del 1974. Per molti aspetti, una data storica.
Fu un messaggio inviato per via istituzionale, e quindi grazie a centri di ricerca ed enti di rilievo (Nasa compresa), convinti che per cercare altre forme di vita intelligente nell’Universo, considerando le distanze e i tempi, era (ed è) meglio inviare segnali che viaggino alla velocità della luce, e raggiungano le stelle più vicine e quelle più lontane. E si tratta, pur sempre, di anni luce …
Un messaggio per gli alieni da parte di tutti
Ora invece, parte un programma tutto italiano, chiamato «Star Bottle – A Message to Deep Space» (Una bottiglia stellare – Messaggio nello spazio profondo) presentato questa mattina a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, che è rivolto a tutti coloro che intendano inviare messaggi con un segnale radio che poi si perderà nell’infinità dell’Universo. Si potranno inviare messaggi multimediali (testo, foto/immagine, audio e video).
La conferenza stampa è stata realizzata su iniziativa del Senatore Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, la conferenza stampa di presentazione del progetto “
L’evento si è svolto in una giornata, quella di oggi, che ha anche altri significati collegati allo spazio. Il 12 aprile infatti è una “giornata spaziale mondiale” ormai da alcuni anni, poiché il primo uomo nello spazio fu lanciato il 12 aprile 1961, ed era il russo (all’epoca sovietico) Jurij Alexejevic Gagarin.
L’evento è stato moderato dal giornalista Luca Telese, e sono intervenuti Domenico Zambarelli, editore e responsabile di “Star Bottle”, Luca Perri, astrofisico e divulgatore, Walter Riva, direttore del mensile Cosmo 2050, e Michele Magnifichi, responsabile di M3Sat.
Come avverrà l’invio dei messaggi?
La trasmissione verso il Deep Space avverrà sulla frequenza di 2115 MHZ che il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha assegnato, per 20 anni, a “Star Bottle”. La realizzazione del progetto e l’invio dei messaggi nell’Universo è possibile grazie alla partnership tra l’operatore europeo di telecomunicazioni M3Sat e Telespazio, società del gruppo Leonardo, che ha messo a disposizione un’antenna presso il centro spaziale del Fucino.
Il primo “lancio spaziale” avverrà il 10 agosto 2024 durante l’evento “Stars Night”, destinazione Via Lattea, il primo di quattro lanci spaziali in programma fino al 2025.
«Star Bottle» trasformerà il messaggio convertendolo in codice binario con l’emissione a 9,95 KHz e la parabola da 11 metri posta nella piana del Fucino, lo trasmetterà nella prima data del 10 agosto 2024. Il messaggio diventerà un ricordo personale da incorniciare grazie al Certificato di «avvenuto lancio» che ogni «viaggiatore dello spazio» riceverà dopo la partenza.
«Sono nato nel 1961, anno speciale che proprio oggi ricordiamo e celebriamo, del primo uomo nello spazio – ha detto Domenico Zambarelli, editore e responsabile di Star Bottle – e presentiamo un’idea che nasce prima come sogno e che poi diventa un progetto scientifico, tecnico, amministrativo e di marketing.
Da oggi Star Bottle democratizza l’accesso alle trasmissioni spaziali e il 10 agosto, tipicamente nota come la notte delle stelle, chiunque, potrà inviare un messaggio verso la Via Lattea grazie a questo progetto, sostenuto in parte dalla Simest, che ha partecipato e parteciperà agli investimenti promozionali esteri».
«Il nostro sito web – aggiunge Zambarelli – già consultabile, sarà aperto per l’acquisto dei messaggi a partire dal 1° maggio, data di avvio della campagna pubblicitaria in Italia e all’estero. Tutta l’area scientifica di analisi è stata curata dallo staff di Cosmo 2050».
Si partirà il 10 agosto. Data non casuale …
«La scelta delle date in cui inviare i primi messaggi di Star Bottle – ha affermato Walter Riva, direttore responsabile di Cosmo 2050, unico mensile su temi spaziali cartaceo in Italia – non è casuale. È stato scelto di individuare, per il 2024, due date iconiche con un grande significato astronomico. Il 10 agosto è ormai universalmente considerata “la notte delle stelle” perché la Terra, in quel periodo dell’anno, attraversa una nube sottilissima di polvere cometaria, lasciata in orbita dalla cometa Swift- Tuttle. In quella notte, si può scorgere nel cielo la parte più densa della Via Lattea, la nostra città di stelle verso cui verranno indirizzati i messaggi. L’altra data scelta è quella del 21 dicembre, il solstizio d’inverno, cioè il giorno in cui il Sole assume la declinazione più meridionale dell’anno e che segna, quindi, l’inizio dell’inverno per l’emisfero boreale (e l’inizio dell’estate per l’emisfero australe)».
«Cerchiamo di guardare oltre gli orizzonti partendo da quello che abbiamo – ha detto Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico – Mandare un messaggio nello spazio serve soprattutto a noi, qui sulla Terra, per capire cosa siamo e cosa vogliamo essere. Comunicare con il Deep Space ci permette di lasciare un segno indelebile, un nostro segno tangibile nell’Universo: l’umanità c’è stata. Più siamo a mandare questi messaggi, più democratizzeremo lo Spazio, più avremo possibilità di mandare il messaggio giusto. La speranza è che ognuno di noi costruisca un pezzetto di questa inedita comunicazione, un compito che spero possa avvicinare più persone possibili allo Spazio».